Ho sempre trovato difficile imparare le lingue straniere, soprattutto perché non ho una buona memoria. Così quando mi sono dovuto confrontare con la lingua cinese ero piuttosto scoraggiato.
Trascorro buona parte dell'anno a Taiwan, dove si parla il mandarino, e sono sempre alla ricerca di un modo efficace per memorizzare le parole. I always found it difficult to learn foreign languages, especially because I do not have a good memory. When I had to learn Chinese language I was pretty discouraged.I spend most of the year in Taiwan, where they speak Mandarin, and I was always looking for an effective way to memorize words.
Il “cinese di Taiwan” ha alcune differenze con la lingua che si usa a Pechino: i suoni sono più “duri” e alcune parole sono utilizzate diversamente. In ogni modo una persona di Taipei e una di Pechino, in una conversazione, si comprendono tranquillamente. Un po' come uno spagnolo e un messicano. The "Chinese inTaiwan" has some differences with the language i was used in Beijing: the sounds are more "hard" and some words are used differently. Anyway a person from Taipei and a person from Peking they will understand each other easily. A little bit like a Spanish and a Mexican....
Tuttavia, con la scrittura, le differenze tra Pechino e Taipei aumentano, perché a Taiwan si usano ancora i caratteri tradizionali al posto di quelli semplificati, introdotti da Mao nella Cina Popolare.
Personalmente trovo più interessanti quelli tradizionali rispetto a quelli semplificati: sono eleganti e più “precisi” nel rappresentare graficamente una parola, anche se più complicati da scrivere. However, with the writing, the differences between Beijing and Taipei are enhanced because Taiwan still use traditional characters instead of the simplified, introduced by Mao in mainland China. Personally I find it more interesting than traditional ones, the simplified: they are elegant and more "precise" in graph a word, although more complicated to write.
電 (diàn) elettricità scritto in cinese tradizionale e 电 scritto in semplificato.
賣 (mài) porta scritto in cinese tradizionale e
卖 scritto in semplificato.
電 (diàn) electricity in Chinese written and 电 written in simplified. 賣 (mài) written in traditional Chinese door and 卖 written in simplified.
Io sono un illustratore e un pittore, sono sempre a contatto con immagini e segni; per questo motivo le lingue con la scrittura a caratteri mi hanno sempre attratto. Mi piace che un segno, che è un piccolo disegno, rappresenti una parola.
Se ci si pensa bene è la direzione che sta prendendo, al giorno d'oggi, la comunicazione scritta: le parole vengono spesso sostituite da simboli. Un uomo e una donna stilizzati, e vicini, stanno ad indicare una “toilette”. Nei grandi magazzini, sui cartelli delle informazioni, non si trova la parola “ascensore”, ma c'è il disegno stilizzato che lo rappresenta. E così via.
Anche i concetti astratti diventano segni: digitando sugli smartphone siamo soliti sostituire le parole con simboli, che rappresentano i nostri stati d'animo. Cuori che significano “amore”, pollici all'insù che trasmettano il nostro apprezzamento a una foto o a un messaggio.
Inviamo faccine allegre, tristi o piene di disappunto, che sono più veloci da digitare rispetto alle parole. I am an illustrator and a painter and i am always surrounded by images and signs; this is why languages with writing characters have always attracted me. I like the idea of a sign representing a word. If you think about it, this is the direction we are taking nowadays, written communication: words are often replaced by symbols. A man and a woman stylized and closed symbolize a "toilet" ; in department stores, you do not find the word "lift", but there is a stylized design that represents it. And so on. Even abstract concepts become signs: typing on smartphones we usually replace words with symbols, representing our moods. Hearts that mean "love", we send cheerful faces, sad or full of disappointment, which are faster to type than the words.
Il cinese scritto è un po' così. Uso un disegno per rappresentare un oggetto, un sentimento, un'azione.
Voglio scrivere il verbo “amare” e in cinese scrivo 愛 (aì) che, guarda caso, contiene nella parte centrale (nel cinese tradizionale) il carattere di cuore 心 (xīn).
Il carattere di “cuore” non è così immediato come un disegno di un cuoricino, ma possiamo usare la nostra fantasia. The written Chinese is a bit similar. Use a drawing to represent an object, a feeling or an action. I want to write the word "love" and Chinese writing 愛 (ai) which, incidentally, contains the central part (in Chinese) the heart character 心 (xīn).The "heart of nature" is not as immediate as a drawing of a heart, but we can use our imagination.
Su Twitter, se utilizzo i simboli o le emoticon, posso esprimere molti concetti risparmiando lo spazio per non superare i limiti dei 120 caratteri. Scrivendo un tweet in cinese (un carattere/una parola) posso quasi scrivere un racconto.
Forse l'inventore dei caratteri cinesi aveva previsto l'avvento di questo social network e aveva concepito la scrittura cinese per andare incontro a questa esigenza :) On Twitter, if I use symbols or emoticons, I can express many concepts saving space not to exceed the limits of 120 characters. Writing a tweet in Chinese (one character / word) allows me to almost write a story. Perhaps the inventor of the Chinese characters had predicted the advent of this social network and had conceived the Chinese writing to meet this need :)
Ma torniamo al mio problema di memorizzazione.
Per aumentare la mia capacità di tenere a mente le parole ho cercato di sfruttare il mio lavoro.
Tutto il giorno disegno e invento storie per i miei fumetti, così, per facilitami le cose, ho cercato di legare la scrittura di un carattere, o la sua pronuncia, ad alcune piccole storie di fantasia.
Storie divertenti, che mi permettono immediatamente di ricordare una parola. But let's go back to my problem of memorizing the signs... To increase my ability to memorize the Chinese words I've tried to use my cartoonist's skills. I spend most of the time drawing and create stories for my comics, so to make things easier, I've tried to tie the writing of a character, or its pronunciation, to some funny stories that allow me to easily remember the word and the character.
Ecco, per esempio, che il carattere 人 (rén - persona) diventa un bastone da rabdomante, che, inspiegabilmente, si trova al posto di un rene.
Oppure il carattere 肉 (ròu - carne) diventa il protagonista di una bizzarra situazione.
Un giorno alcune persone (人) vogliono fare una partita di calcio, ma, quando arrivano al campetto, una delle due porte è priva della traversa.
Per poter giocare sono costretti a sostituirla con una persona dalle braccia molto lunghe, che afferra le cime dei due pali con entrambe le mani. In seguito si scoprirà che la traversa era stata rubata dall'inventore dei caratteri cinesi, per utilizzarla come legna in una grigliata di carne.
In questo modo associo il carattere 肉 con una porta da calcio, un uomo dalle braccia lunghe al posto della traversa e un portiere. Il fatto che la traversa rubata sia stata usata per una grigliata mi fa ricordare il significato della parola: carne. Or the character 肉 (ROU - meat) becomes the star of a bizarre situation. One day some people (人) want to make a game of football, but when they arrive at the back court, either port lacks the crossbar. In order to play they have to replace it with a person with very long arms, grabbing the tops of two posts with both hands. Later we will discover that the bar had been stolen by the inventor of the Chinese characters, and use it as firewood to grilled the meat.In this way 肉 associate the character with a football goal, a man with long arms instead of the crossbar and a goalkeeper. The fact that the stolen cross was used for a barbecue makes me remember the meaning of the word: Meat!
Certamente è più interessante scoprire le vere origini della forma di un carattere, ma personalmente trovo più efficace usare delle storie divertenti per memorizzare le parole. Certainly it is more interesting to find out the true origins of a character shape, but personally I find it more effective to use some funny stories to memorize words.
Utilizzo lo stesso metodo anche per tenere a mente la pronuncia di una parola, molte volte giocando sul fatto che si possono trovare delle similitudini con la lingua italiana.
Ecco che la parola “mangiare” (chī fàn - 吃饭 ) mi fa immaginare un tizio che, in italiano, esclama: “C'ho fam!”. Oppure penso a gente che si saluta esclamando “Ponte?” (qiáo – 桥).
Altre parole sono facili da ricordare, perché veramente simili alla nostra lingua, come per esempio caffè (咖啡 - kā fēi) o bagno (厕所 cè suǒ). I use the same method to keep in mind the pronunciation of a word, many times trying to find similarities with the Italian language. Here the word "eat" (Chi Fan - 吃饭) makes me imagine a guy who, in Italian, exclaims: "C'ho' fame!". Or I think of people who greets exclaiming "Bridge?" (Qiáo - 桥). Other words are easy to remember, very similar to our language, such as Coffee (咖啡 - kā fēi) or bath (there is 厕所 suǒ).
L'umorismo mi ha permesso di sdrammatizzare la complessità della lingua cinese, dandomi più fiducia nello studiare i caratteri. Devo solo stare attento a non ridere in determinate situazioni. Humor has helped me to minimize the complexity of the Chinese language, giving me more confidence in studying the characters. I just have to be careful not to laugh in certain situations!
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Stefano Misesti è illustratore, autore di fumetti e pittore.
Nasce a Como nel 1966 e, per motivi banali, da più di dieci anni vive e lavora un po' in Italia e un po' a Taipei (Taiwan). Ha illustrato numerosi libri per ragazzi, tra i quali “Visto, si stampi!”, con il quale ha vinto il premio Andersen nel 2011.
A Taiwan ha realizzato illustrazioni e fumetti per alcune riviste di costume, economia, design e ha esposto le sue illustrazioni e i suoi dipinti in diverse mostre personali e collettive.
Una parte dei suoi fumetti-appunti sulla lingua cinese sono apparsi regolarmente per due anni sul sito China Files.
Attualmente collabora con “Avvenire”, disegnando sull'inserto per ragazzi “Popotus”, e con Fumettologica.it, dove pubblica le storie surreali di Maciste nella sua rubrica “Misesti Laterale”.
E' consapevole della stretta relazione tra il tradizionale cinema sperimentale nipponico e la reale superficie di Andorra. Probabilmente. Stefano Misesti is illustrator, cartoonist and painter. He was born in Como in 1966 and, for trivial reasons, for more than ten years he lives and works between Italy and Taiwan. He has created several children's books, including “Visto, si stampi!”,, With whom he won the premio Andersen nel 2011. In Taiwan he has created comics for several lifestyle magazines, business, design, and has exhibited his drawings and his paintings in various solo and group exhibitions. A part of his comics-notes on the Chinese language have appeared regularly for two years on China Files. website. He currently works with “Avvenire”, drawing on the insert for boys “Popotus”, and Fumettologica.it, where he published the surreal stories of Maciste in his “Misesti Laterale”.
LINK ALLA PAGINA DEL SITO CON PREVIEW:
NB: il volume sarà messo on-line presso questo link a partire dal 20 marzo. The book will be put online on the following links starting from 20 March.
IL CINESE A FUMETTI
Titolo: Il Cinese a Fumetti Collana: Nuvole in Tempesta Numero in Collana: 16 ISBN: 978-88-88893-91-4 Autore: Stefano Misesti Formato: 1 volume 17x24 cm, Brossurato a colori, 112 pgg. Prezzo: 12,00 euro Edizioni NPE - Nicola Pesce Editore Data di uscita in libreria di varia e fumetteria: 6 aprile 2017
Il cinese, con i suoi logogrammi o morfemi, E' un mondo a parte, che scoraggia tutti coloro che vorrebbero avvicinarvisi.
Questo libro sfrutta abilmente il fumetto, la sua immediatezza e la sua simpatia per rendere il primo approccio a questa meravigliosa cultura facile e divertente.
Al giorno d'oggi in Italia la comunità cinese è in rapida crescita ed ha ormai superato il mezzo milione di persone.
Ecco perché diventa sempre più importante saper parlare e leggere almeno il cinese di base. Sia che si possegga un'attività in una grande città, sia che si voglia commerciare con l'estero, sia che si abbia presa una cotta per un o una cinese del negozio di fronte, una buona infarinatura della loro lingua si rende sempre più necessaria, oltre che utile.
La conoscenza del loro modo di scrivere e parlare ci aprirà le porte di una straordinaria cultura ultra-millenaria, probabilmente la più antica del mondo.
Purtroppo imparare il cinese non è come imparare l'inglese o qualsiasi altra lingua con la quale condividiamo perlomeno l'alfabeto, oltre che qualche inevitabile somiglianza della sintassi.
Così ci viene incontro il fumetto, con le sue doti di immediatezza e simpatia, e questo piccolo ed abile manuale, per aiutarci a compiere i primi passi!
Dal BLOG “ICONOCLASTA”:
Il CINESE A FUMETTI nasce a Taipei nell'estate del 2011, sul mio blog ICONOCLASTA. Da più di dieci anni trascorro una parte della mia vita a Taiwan e quell'anno mi presi un po' di tempo per avvicinarmi alla lingua cinese. Soprattutto, da illustratore, volevo approfondire lo studio della scrittura dei caratteri, che mi hanno sempre affascinato.
Ma c'era un problema: la mia difficoltà nel memorizzare le parole. Così ho cercato di inventare delle piccole storie sui caratteri che studiavo, storie un po' divertenti e bizzarre, pensando ad origini poco plausibili delle parole. A volte ho inserito dei piccoli aneddoti sulla mia vita quotidiana a Taipei.
Per per un paio d'anni, prima sul mio blog (misesti.blogspot.com) e poi sul sito China Files (www.china-files.com), ho condiviso con i lettori la mia esperienza di studente di cinese.
Le storie, poco alla volta, aumentavano e alla fine ho deciso di raccoglierle in questo libro, che spero sia un ottimo punto di partenza per chi si vuole avvicinarsi a questa lingua.
Un libro che cerca di renderla meno misteriosa, più divertente e che la faccia imparare con disinvoltura.
Eccovi un'anteprima di alcune pagine del libro, i caratteri che si possono imparare sono circa 150.
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Da “Il cinese senza nodi” realizzato da LTL MANDARIN SCHOOL