Con mia sorpresa, sono già circa dieci anni che insegno italiano qui a Taichung. Dico questo perché quando arrivai in Taiwan -ottobre 2003- non pensavo certo che l’insegnamento della mia lingua madre potesse diventare un lavoro. Supponevo infatti che, qualora un italiano ed un taiwanese si incontrassero, fosse naturale per loro comunicare in inglese. Indubbiamente questa rimane la regola.
Di conseguenza, possiamo considerare le studentesse e gli studenti che con tanta volontà studiano Italiano come l’eccezione a sua conferma.
Svariati sono i motivi che spingono un/a taiwanese a studiare Italiano. La necessità di prepararsi in vista di un corso da seguire in Italia -soprattutto negli ambiti della moda, design d’interni, fotografia- spinge alcuni/e a concentrare i propri sforzi in una breve ma intensa sessione di lezioni. Altri sono invece incuriositi dalle peculiarità del Belpaese. Tra queste indubbiamente spiccano la cucina, la musica (qui mi permetto di ringraziare Santa Laura Pausini e San Tiziano Ferro per quella manciata di studenti che mi hanno concesso in passato) ed il calcio (anche se questa motivazione è di anno in anno sempre meno pronunciata).
Anche la voglia di fare una vacanza in Italia (o sempre più spesso la volontà di ritornarci per vedere zone fuori dagli itinerari del turismo di massa) fa sempre capolino nell’elenco delle ragioni per cui avvicinarsi allo studio della lingua italiana, così come l’intenzione di prendere dimestichezza con la lingua madre della persona amata.
Infine, decenni di stabili scambi commerciali e cooperazioni industriali tra l’Italia e Taiwan hanno fatto in modo che ci sia sempre qualche persona interessata a studiare la nostra lingua al fine di rendere più amichevoli i contatti di lavoro con la controparte italiana.
Da sottolineare anche l’attitudine dei taiwanesi verso lo studio; abituati fin da piccoli a passare intere giornate tra scuola e doposcuola vari, la popolazione locale (soprattutto le persone che hanno raggiunto un buon livello d’istruzione) tende a concepire lo studio come uno scopo in sé che merita di essere perseguito durante tutta la durata della vita. Una volta trovato un lavoro stabile, lo studio può quindi virare verso qualcosa che sia allo stesso tempo sia utile che dilettevole.
Qui sta la forza dell’italiano; una lingua ‘curiosa’ legata ad una terra che fa della piacevolezza (questa caratteristica mai messa in discussione nei sogni un po’ stereotipati degli studenti alle prime armi) il suo punto di forza. E quindi “Dolce vita” come obiettivo da coronare tramite una bella vacanza in Italia. Ma anche “Dolce Vita” a lezione, che deve essere per questo la piu’ piacevole possibile. A questo fine, la creazione di un clima d’amicizia all’interno della classe è sicuramente un fattore da cui non si può assolutamente prescindere.
Ancora una volta, il fatto che i taiwanesi siano per indole un popolo assai gentile ed appunto ‘amichevole’ aiuta molto. Così, oltre a studiare nozioni di grammatica e di cultura, la lezione d’italiano diventa anche il luogo dove lo studente può incontrare quell’amica o quell’amico con cui condivide gli stessi interessi e a cui si riferisce chiamandola/o con quel curioso nome ‘straniero’.
Sia chiaro; a lezione si studia anche, eh…!!!
E quindi, le mie soddisfazioni maggiori sono nel poter parlare liberamente in Italiano con gli studenti dei livelli più avanzati. Con loro posso addirittura avventurarmi nella descrizione di fatti remoti utilizzando….il famigerato passato remoto (ebbene si, la sua nomea è arrivata sin qui…). Allo stesso tempo, mi rallegro ogniqualvolta un nuovo amico/una nuova amica decide di dare una chance all’ Italiano.
Considerando l’alto livello di competizione esistente all’interno del mercato delle lingue straniere qui in Taiwan, il fatto che ci siano persone intenzionate ad avvicinarsi a questa singolare lingua di una terra così lontana è un pungolo continuo a voler fare sempre meglio, a dare sempre il massimo durante le lezioni! In conclusione, ringrazio l’Italia per avermi dato questa bella lingua e cultura da insegnare ed i taiwanesi per la loro volontà nel volerle apprendere!