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Immagine del redattoreChiara Monaco

Il monastero sull’acqua di Nung Chan

Aggiornamento: 6 apr 2020


A Taiwan esiste una nutrita comunità buddhista (circa il 35% della popolazione) costituita non solo da fedeli ma soprattutto di monaci e suore. In tutta l’isola vi sono numerosissimi monasteri buddhisti, dove comunità monastiche femminili o maschili, vivono dedicandosi alla preghiera oltre che a promuovere la religione di Buddha.

I monasteri si trovano solitamente molto lontani dal centro cittadino, preferibilmente in luoghi remoti come la cima di una montagna. Solitamente sono complessi enormi e, a seconda della disponibilità di fondi, possono avere architetture grandiose e particolari. Questo è il caso del Monastero Nung Chan (農禅寺 nóng chán sì), la cui moderna architettura si riflette in un’enorme piscina artificiale.

Il monastero si trova nel distretto di Beitou (Taipei), raggiungibile in autobus sia in metropolitana. Il nome Nung Chan 農禅può essere tradotto come “coltivare il Chan”. Il Chan (traducibile letteralmente come “meditazione”) è la forma di buddhismo maggiormente nota come Zen.

La scelta del nome del monastero è legata al fatto che i primi abitanti del monastero si dedicavano alle pratiche Zen e allo stesso tempo coltivavano da sé il proprio cibo. Questo fa riferimento alla filosofia del maestro Zen Baizhang (VIII secolo d.C) che sosteneva “Un giorno senza lavoro è un giorno senza cibo”, ossia che si dovesse lavorare la terra ogni giorno, altrimenti non si avrebbe avuto nulla da mangiare.​​

Nung Chan venne fondato dal Ven. monaco Dongchu, proveniente dalla Cina. Negli anni ’60 comprò circa 2,5 acri di terreno nella pianura di Guangdu, e, con le sue forze e con l’aiuto di pochi seguaci, le trasformò in un terreno coltivabile. Costruì inoltre un cascinale a due piani, adibito a residenza e a luogo di culto per lui e i suoi discepoli. Il completamento della struttura (ancora oggi visibile) nel 1975 segna l’ufficiale apertura del monastero.

Negli anni seguenti l’abate Dongchu si dedicò alla promozione del buddhismo a Taiwan, facendo del monastero un centro di attività culturale ed educativa, oltre che di attività annuali di beneficenza.​​

Alla morte di Dongchu nel 1978, gli succedette il discepolo Sheng-yen. Sheng-yen costituì una figura di primo piano nel panorama del buddhismo taiwanese, che mirava a insegnare questa dottrina in un mondo moderno largamente influenzato dall’occidente. Sotto la sua guida, il numero di seguaci del monastero crebbe a dismisura e così, accanto al cascinale vennero costruiti nuovi edifici in strutture di acciaio. Il monastero Nung Chan costituì anche la culla della Dharma Drum Mountain, una delle organizzazioni più importanti del buddhismo cinese fondata dallo stesso Sheng-yen.

Entrando nel complesso monastico si nota a sinistra il vecchio cascinale e a destra la "Facciata del sutra del diamante”, così chiamata perché sulla sua parete sono stati incisi i caratteri di questo testo sacro.

Si prosegue così attraverso “La via per la compassione”, il cancello che originariamente segnava il punto di accesso al tempio. Il concetto di compassione fa riferimento al fatto che il praticante buddhista non deve aspirare soltanto alla propria liberazione del ciclo della sofferenza, ma anche di tutti gli altri esseri viventi.

Da questo ingresso seguono poi la “Sala di Meditazione” e la “Sala del Dharma”. L’edificio più grande e importante del complesso è però costituito dalla “Sala principale del Budda”(Main Buddha Hall), un grande edificio dall’architettura semplice e solida che nasconde al suo interno mura decorati con il sutra del cuore e una statua di Buddha fatta di giada bianca.

È proprio la Main Buddha Hall ad affacciarsi sull’elemento più caratteristico del monastero: un’enorme piscina artificiale, chiamata “Piscina della luna e dell’acqua”. Quando le sue acque sono ferme, la piscina riflette come uno specchio il cielo, le nuvole e la sala del buddha. Tuttavia, al minimo alito di vento, l’acqua si increspa e i riflessi sull’acqua vengono cancellati, effimeri come la vita stessa. Eppure, è proprio in mezzo a questi riflessi che cresce la vita: piccole piante di loto le cui verdi voglie e violacei fiori si mescolano ai colori del cielo.

Sul lato destro della piscina è anche presente un lungo corridoio, che oltre a demarcare lo spazio permette alla luce di entrare. Lo spazio creato dalle mura in cemento e dalla luce trasmette serenità e la nostra mente può fermarsi a contemplare il ‘qui ed ora’.

Questo monastero non è primariamente un luogo turistico ma un luogo di preghiera, e deve essere visitato nel rispetto dei fedeli e dei monaci che lo abitano. è consigliabile visitarlo la mattina o il tardo pomeriggio quando non è troppo caldo, così da poter veramente apprezzare l'atmosfera di pace trasmessa da questo luogo.

Nung Chan Monastery 農禅寺

Indirizzo: No. 89, Lane 65.,Daye Rd., Beitou District., Taipei (台北市北投區大業路65巷89號)

Come arrivare:

1. In Bus: prendere il #218, #266 or #302 fino alla fermata Da-Ye-Lu-Yi, poi camminare dritto fino a Lane 65 per 5 minuti.

2. In metropolitana: prendere la linea Tamsui fino alla stazione Qiyan, camminare su Sanhestreet fino a Daye Road, poi girare a sinistra e camminare fino a Lane 65 (circa 10 minuti totali a piedi)

3. In macchina: prendere Daye Road e parcheggiare al parcheggio del monastero.

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