(Articolo originale "National Palace Museum" tratto dal blog STUDIO 8)
Il 5 novembre 1924, l’ultimo imperatore della Cina, Puyi, fu finalmente “sfrattato” dalla Città Proibita (Palazzo Imperiale delle Dinastie Ming e Qing) e, anche se la Repubblica di Cina era già stata fondata da più di un decennio, questa perdita del suo status simbolico segnò la fine della Dinastia Qing.
I tesori nella Città Proibita e dei vari palazzi imperiali formano collezioni che rappresentano l’essenza della cultura cinese e ammassate nel corso dei secoli. Al fine di censire questa immensa riserva di tesori e prepararsi per l’istituzione di un museo, il Governo Repubblicano istituì il “Comitato per la disposizione del possesso imperiale di Qing“.
Dopo più di un mese di organizzazione, il Palace Museum di Pechino fu ufficialmente inaugurato il 10 ottobre del 1925. Una collezione imperiale di arte e cultura cinese che un tempo era stata il privilegio privato degli imperatori e che divenne un patrimonio pubblico da apprezzare. Anche dopo l’apertura del Museo, tuttavia, il lavoro di inventario continuò. Oltre allo svolgimento abituale di mostre, si iniziò anche la pubblicazione di libri e periodici. Purtroppo la prima metà del ventesimo secolo fu un periodo di grande tumulto e transizione in Cina, che alla fine ebbe un’influenza enorme sul destino del Museo e sulla sua collezione.
L‘incidente di Mukden del 18 settembre 1931, istigato dalle truppe giapponesi che occupavano la Manciuria a Nord, portò a una crescente tensione. Per salvaguardare la collezione del Museo da potenziali danni dovuti a conflitti armati il Governo decise di spostare gli oggetti a Shanghai nel febbraio del 1933. Dopo la guerra su vasta scala scoppiata tra la Cina e il Giappone nel 1937, gli oggetti furono poi spostati in tre spedizioni verso ovest verso Baxian, Emei e Leshan. A seguito della fine della Seconda Guerra Mondiale, la collezione si riunì di nuovo a Nanjing. Sebbene gli oggetti rimasero incolumi durante questo viaggio tumultuoso, purtroppo non finì qui.
Nel caos scatenante della guerra civile scoppiata tra i comunisti e i nazionalisti del Governo Repubblicano, si decise di spostare alcuni dei pezzi migliori della collezione a Taiwan alla fine del 1948. Fu così che da questa collezione nacque il National Palace Museum di Taipei. E’ possibile trovare al suo interno ottomila anni di storia e circa settecentomila pezzi di cultura e arte cinese. A seguito dello spostamento delle opere d’arte dalla Cina verso Taiwan e alle diverse ideologie filosofiche e politiche sono nate delle controversie tra i due paesi. Nonostante la Cina cerchi di riunificare e accorpare Taiwan nella Repubblica Popolare Cinese anche attraverso l’arte (rivendicando le opere d’arte presenti all’interno del National Palace Museum), Taiwan continua ad essere uno stato indipendente (Repubblica di Cina). Fino al 2016, con il processo di distensione politica promossa dal Governo del Partito Nazionalista Cinese, gli scambi culturali tra i due paesi si erano intensificati creando una “diplomazia armoniosa”, organizzando molte mostre e manifestazioni in collaborazione tra Cina e Taiwan, ma con la seguente salita alla presidenza del Partito Progressista Democratico purtroppo i rapporti si sono raffreddati nuovamente. Le innumerevoli opere del Museo sono suddivise in sezioni in base al periodo storico a cui sono risaliti:
Era Neolitica (6200 – 1600 A. C.)
Parliamo di circa ottomila anni fa in cui le antiche civiltà cinesi vivevano nelle valli del Fiume Giallo e del Fiume Yangtze e sopravvivevano attraverso la coltivazione della terra e l’allevamento di bestiame, oltre ad affinare altre attività come la raffinazione della pietra e della ceramica.
Età del Bronzo (1600 – 221 A. C.) Le civiltà cinesi si espansero nel periodo delle Dinastie Shang e Zhou e coincidono con l’inizio delle produzioni in bronzo. Oltre a questa lavorazione si incrementarono anche attività di produzione della giada, pietra, avorio e ceramiche.
Dinastia Qin e Han (221 A. C. – 220 D.C.) Il breve periodo della Dinastia Qin e il più lungo periodo della Dinastia Han furono periodi fondamentali per buttare le basi per il futuro Impero Cinese. Il sistema feudale dei due periodi controllava politicamente l’intera Nazione.
Le sei dinastie, periodo Sui e Tang (221 – 960 D. C.) Periodo travagliato iniziato con la disintegrazione dei Tre Regni e proseguito con la Guerra degli Otto Principi. Solo in un secondo momento i regni vennero conquistati uno ad uno per formare un’unica nazione sotto la dinastia Sui. Nella successiva dinastia Tang questa unificazione portò l’arte e l’artigianato ad un altro livello, dato che le varie influenze dei paesi conquistati portarono la fusione di nuovi stili e tecniche artistiche e di lavorazione.
Dinastie Song e Yuan (960 – 1350 D. C.) In questo periodo la cultura umanistica del popolo cinese passò al ritmo di un impero militarista. Iniziarono quindi diversi periodi di conflitto, ma nonostante questo la Dinastia Song portò la cultura cinese a prosperare attraverso attività commerciali e urbane, ottenendo inoltre molti progressi tecnologici. Anche in campo artistico ci furono passi da gigante, e ancora oggi, l’arte cinese si ispira alla cultura di questo periodo storico.
Primo Periodo Ming (1350 – 1521 D. C.) Mentre nella Dinastia Song si ricercava la bellezza della natura, in questo periodo si ritrova una profusione di colori e forme per una contemplazione diversa dell’opera o del manufatto.
Ultimo Periodo Ming (1522 – 1644 D. C.) Le fondamenta della Dinastia Ming poggiavano su un’unica autorità centralizzata ma il potere dei Ming si indebolì nel tempo. Ci furono molte riforme amministrative e ciò influenzò fortemente l’artigianato di corte e di conseguenza anche la qualità del prodotto finale. Inverosimilmente le produzioni private ebbero rapidi progressi grazie allo sviluppo industriale e dei centri urbani.
Alto Periodo Qing (1662 – 1795 D. C.) La Dinastia Qing è rimasta al potere per ben 268 anni e in particolare i periodi al potere degli Imperatori Kangxi, Yongzheng e Qianlong (134 anni) furono di grande prosperità. Questo è stato anche il periodo in cui dall’Europa sono arrivati in Cina innovazioni tecnologiche come i smalti, orologi da polso e telescopi.
Ultimo Periodo Qing (1796 – 1911 D. C.) Il potere della Dinastia Qing iniziò a scemare verso la fine del diciottesimo secolo. Nella metà del diciannovesimo secolo la corruzione e gli intrighi nel Governo portò la Cina a diversi sconvolgimenti interni e conflitti stranieri. L’artigianato prodotto in questo periodo non era più dettato dalla Corte Imperiale ma dal gusto pubblico, riflettendo così i cambiamenti che erano in atto.
Gemme di Palazzo della Dinastia Qing Molti pezzi del Museo sono tesori rari provenienti dalle proprietà di corte della Dinastia Qing e in particolare si posso ammirare opere d’arte scolpite da minerali.
L’Arte della Calligrafia e della Pittura Queste due arti hanno in comune un unico attrezzo che sottolinea la forte relazione tra la calligrafia e la pittura nella cultura cinese: il pennello. La maggior parte di queste opere sono state raccolte dalle corti imperiali delle Dinastie Song, Yuan, Ming e Qing.
Sculture religiose Il Buddismo nacque in India nel V secolo A. C. e si diffuse in tutta l’Asia anche se in Cina si unito al pensiero e alle credenze native del Paese divenendo una religione diversa dall’originaria indiana.
In una delle sale del Museo era allestita una mostra multimediale in onore del pittore italiano del 1700, Giuseppe Castiglione, missionario e gesuita che riuscì a creare una nuova pittura fondendo la pittura occidentale a quella orientale.
Il motivo principale della mia visita in questo lontano Paese è stato il matrimonio di un amico con una ragazza taiwanese. Il mio viaggio a Taipei purtroppo è durato solamente una settimana (contando anche le ventisei ore totali di volo…), poco tempo per poter vedere molto ma quanto basta per incontrare e conoscere una diversa concezione di civiltà che noi occidentali possiamo solo sognare utopicamente.
Comunque sia una settimana mi è bastata per visitare questo fantastico Museo oltre al Taipei Fine Arts Museum e il grattacielo Taipei 101.
Questo articolo è stato tratto dal blog STUDIO 8.
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